venerdì 12 settembre 2008

CONTROSENSI



Il negozio di giochi di legno è fallito.
Una veloce svendita e poi ha chiuso.
Adesso c'è un negozio cinese di vestiti.
Per tutto il tempo che è riuscito a rimanere aperto, l'ho sempre visto vuoto.
I genitori non entravano.
Ma quel che è peggio è che i bambini passavano via dritti, senza degnarlo di uno sguardo.
Io invece mi incantavo spesso davanti alla casa della bambola, alle marionette e ai rompicapo.
Solo io, e il vecchio signore all'interno, già sull'orlo del fallimento.
Per provare a salvarsi avevano appeso un cartello Si affittano costumi per adulti.
Non è servito neanche quello.
Era il binario 9 e 3/4, quel negozio di giochi in legno: lo vedeva solo chi sapeva vederlo.
Così ha chiuso.

Dall'altra parte della strada c'è un bar.
A prima vista è un bar a prospettiva ranocchio.
Tavolini bassi, tondi, senza spigoli.
Una piscina di palline.
Una lavagna coi gessi colorati.
Tantissime merendine, tantissime.
Il paradiso delle merendine.
Io, merendine a parte, adoravo andare lì per le chiacchere e le riunioni.
In mezzo a quel felice casino che fanno i bambini sguazzando nel tondo.
Poi c'è stata l'estate.
Sono tornata, a settembre, e ho scoperto che la piscina di palline è diventata a pagamento.
Un euro, quindici minuti.
I gessetti della lavagna vanno richiesti alla cassa.
Se ti siedi c'è l'obbligo di consumazione.
E una ventenne isterica continua ad urlare ai bambini No, quello no, quello neanche Ma insomma!!
E il bar, inevitabilmente, è pieno.
Ben lontano dal fallimento.
Ben lontano dal binario 9 e 3/4.

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