mercoledì 8 ottobre 2008

GIOCHIAMO CHE ERO...


Giochiamo che ero il Ministro della Pubblica Istruzione?
Se io ero il Ministro della Pubblica Istruzione di un paese normale insediato oggi, iniziavo con un'innovazione semplice.

Inizio con un'innovazione piccola, perchè anche per gioco le innovazioni grandi si fanno piano piano, parlandone, discutendo con chi sicuramente ne sa più di noi, facendosi delle domande, ascoltando gli altri.
Ma le cose piccole, quelle si, si possono anche provare a fare da soli.
Così, nel mio gioco, inizio a fare una cosa piccina piccina: introduco a scuola le ore di Scrittura creativa.
Due ore la settimana, dalla prima media alla quinta superiore, ovunque, dal liceo al chimico industriale.
Lo ammetto, non ho inventato niente: in USA esiste, ad esempio. E non solo lì, credo.
Io, questa cosa delle ore di scrittura creativa l'ho scoperta in un libro bellissimo che si chiama Ehi prof.
L'autore è quel Frank Mc Court che è diventato famoso in tutto il mondo con Le ceneri di Angela, che poi ha scritto anche Che paese, l'America! e tutti dicono che è un genio, mica solo io.
Questo signore Frank Mc Court mica è nato scrittore.
E' nato irlandese, innanzitutto.
Poi è emigrato, è arrivato in America, quasi è morto, per fortuna non è morto, ha iniziato a studiare tardissimo e poi, solo dopo millemila lavori è diventato professore.
Professore di scrittura creativa.
E su questa cosa ha scritto il libro Ehi prof.
Prima di essere un insegnante di scrittura creativa, Frank Mc Court è un grande narratore.

Allora io, che oggi sono Ministro della Pubblica Istruzione del mio paese normale inventato, istituisco le ore di scrittura creativa.
E apro il concorso, per diventare professore.

Al concorso non voglio lauree o diplomi abilitanti.
Al concorso voglio che si presenti chiunque, dai 18 anni in su.
I candidati si troveranno davanti una commissione giudicante, la cui età media sarà 16 anni.
Ogni candidato racconterà alla commissione la trama del suo libro preferito.
Potrà citarne dei pezzi, fare le voci, mimare i protagonisti, o semplicemente raccontare.

Io oggi proclamo che il mio Ministero assumerà chiunque farà alzare la commissione dalla sedia con la voglia di leggere il libro che ha raccontato.
Perchè chi sa leggere, ma soprattutto chi sa trasmettere la voglia di leggere, sa anche scrivere.

Faccio una scommessa: scommetto che funzionerà.
Che saranno contenti gli studenti, di questa innovazione. Ma anche gli altri professori, i presidi e anche i genitori.
Sarà una rivoluzione come un pranzo di gala.

Scommetto che i miei assunti saranno giovani, vecchi, solitari, sociali, pelati, rasta, maschi, femmine, topi da biblioteca, animali da palcoscenico, introspettivi, esagitati, con i piercing o con la camicetta stirata.
Saranno professori, ma anche giardinieri o cuochi o baby sitter.
Saranno scappati da scuola a tredici anni oppure plurilaureati.
Scommetto che non ce ne sarà uno uguale all'altro, tra i miei assunti, ma la cosa bellissima sarà che non importerà a nessuno.
Perchè i miei assunti incanteranno gli studenti con Tolstoj o Jonathan Coe, Oscar Wilde o Joseph Roth, Garcia Marquez o Vargas Llosa, Rodari o Checov, Landsdale o Agatha Christie o Benni o Prèvert.
E sarà questo a renderli simili: proporre agli studenti un programma che non c'è, un viaggio nella lettura prima che nella letteratura.

Chi sa raccontare, sa ascoltare.
E' per questo che i miei narratori assunti saranno dei grandi professori di scrittura creativa: perchè ascolteranno, invece di insegnare, e ascoltando scriveranno, insieme ai ragazzi, tutte quelle storie che nella classe ci sono già.
Loro sapranno dove andarle a trovare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io vengo a fare il concorso solo se posso "insegnare" poi in mezzo a noccioli e querce...

lanessie ha detto...

figuarsi se non puoi...
:O)